Apple 2076
Come andrà la casa fondata da Steve Jobs nei prossimi decenni e cosa produrra
Ci sono, come probabilmente saprete, interi siti dedicati alle voci di corridoio su Apple. Quanti megapixel avrà la telecamera del prossimo iPhone? La prossima versione di iOS includerà una calcolatrice per iPad? iPhoto 2012 consentirà di disegnare corna, occhiali e barba sulla foto di zia Domitilla? Che barba! Appunto: chi se ne importa? È del tutto evidente a chiunque quel che farà Apple nel prossimo futuro: dispositivi un po' più prestanti e software con qualche funzionalità in più. Indecisi sono soltanto i dettagli, che francamente non sono mai epocali. Anche quando la casa di Cupertino lancia un prodotto che sbanca il mercato, com'è accaduto con iPad, un'anticipazione sulla velocità del processore non cambia la vita di nessuno. Più interessante, secondo me, guardar lontano e provare a indovinare cosa accadrà nel lungo periodo. Per esempio: voi cosa vi aspettate da Apple nel 2076, quando l'azienda compirà cent'anni?
Visto che Tim Cook e i suoi stan seduti su una pila di denari alta così (ad oggi circa cento miliardi di dollari, miliardo più miliardo meno) un filone interessante di ragionamento sta nel pensare come potrebbero farli fruttare nel lungo periodo. Acquistare la Grecia, per esempio, è una idea intrigante, ma poco pratica.
La giapponese Sony, anch'essa leader dell'elettronica di consumo, una dozzina d'anni fa si trovava di fronte al medesimo problema e lo risorse acquistando Columbia Pictures e la casa discografica BMG e diventando uno dei massimi produttori di contenuti al mondo. Qualche economista potrebbe pensare che Apple avrebbe solo da guadagnare se affiancasse alla sua poderosa macchina di distribuzione digitale una produzione interna di musica, film e coriandoli. Il povero Steve Jobs, poi, era il principale azionista privato di Disney, quindi ci vuol poco anche a immaginare chi potrebbe essere l'azienda promessa sposa. Ma non mi convince: come la prenderebbero tutti gli altri creatori di contenuti venduti nello store online di Cupertino?
Il dubbio che più mi attanaglia… Dandogli tempo sino al 2076, la Microsoft riuscirà a capire che i prodotti vanno studiati e ristudiati sino alla massima perfezione consentita dalla tecnologia contemporanea prima di venire rilasciati, e che non debbono contenere limitazioni inserite per progetto? Trent'anni non sono bastati per arrivare a questa sconcertante verità, ma in altri sessanta forse potrebbero farcela.
I prodotti Apple che hanno fatto epoca -- il primo personal computer nel 1980, il primo Mac nel 1984, il primo iPod nel 2001, il primo iPhone nel 2007 -- avevano tutti una cosa in comune: reinventavano prodotti di elettronica già presenti sul mercato in modo da renderli molto più semplici e dunque più accessibili. Se quest'obiettivo fosse condiviso da molti altri produttori, il mondo sarebbe un posto migliore. Qualcuno ci prova davvero: per esempio il Nest, un termostato digitale intelligente e facilissimo da usare libera i suoi proprietari dalla maledizione dei pulsanti incomprensibili e malcongegnati che fan perdere la pazienza anche ai santi. Spero che lo commercializzino anche da noi. Se questa ricerca della perfezione divenisse parte della cultura aziendale ovunque allora il mondo del 2076 sarebbe migliore del nostro anche se Apple, per qualsiasi motivo, non ne facesse più parte.
Una buona domanda che possiamo farci è quali altre categorie di prodotto meritano il medesimo trattamento da parte di Cupertino. Sulla possibilità di una televisione Apple basata su tecnologia Siri s'è già detto molto e la nascita di un prodotto del genere in tempi brevi è assai probabile. Più interessante sarebbe una iCar,specialmente se integrasse tecnologie ormai mature ma non ancora presenti sul mercato come il pilota automatico. Ma il prodotto che davvero spero di vedere al più presto è un robot, più versatile e completo dei pur interessanti prodotti Roomba. Se Apple ci arrivasse, sarei il primo in fila. Specialmente nel caso in cui il lancio sul mercato avvenisse un po' prima del 2076, capirete…
Originariamente pubblicato in data 02/03/2012