Disponibili i primi prototipi di schermi flessibili. Rivoluzioneranno il mercato?
Nel 2008 gli schermi ultrapiatti hanno definitivamente messo in pensione i vecchi, ingombranti e pesanti tubi catodici. Il 2009 è stato l'anno dei netbook, i calcolatori ultraportatili. Il 2010 certamente è l'anno dell'iPad e dei suoi emuli e rivali. La tavoletta di Apple in soli sette etti rimpiazza per la maggior parte degli utilizzi il calcolatore; può venire utilizzata anche per leggere libri, riviste e giornali (scaricando da Internet il testo e le immagini che li compongono e pagando il prezzo di copertina con la carta di credito, in modalità commercio elettronico). Per il 2011 la grande novità, proseguendo su questo filone, pare sarà lo schermo flessibile. Se ne parla da qualche anno, ma sembra sia arrivato il momento della produzione di massa. Uno dei giganti coreani dell'elettronica, la LG, sta costruendo uno stabilimento che produrrà schermi flessibili da diciannove pollici in bianco e nero e, più avanti, schermi a colori da nove virgola sette polici (guarda caso, all'incirca le dimensioni di iPad). L'ha scoperto la rivista specializzata americana PC World, ricercando le comunicazioni effettuate dalle multinazionali dell'elettronica alla SEC, l'ente regolatore della borsa di Wall Street. Con uno schermo flessibile in bianco e nero da diciannove pollici si potrebbe rimpiazzare il supporto cartaceo di un giornale come il nostro, ottenendo un quotidiano che non si getta alla sera ma che riceve automaticamente la nuova edizione (con tante scuse agli edicolanti). E, forse per caso ma forse no, nove virgola sette pollici è esattamente la dimensione dello schermo di iPad: potremmo dunque avere tavolette non solo ancora più leggere, ma anche arrotolabili. Gli schermi flessibili non sono retroilluminati, come i televisori e i calcolatori a cui siamo abituati. Funzionano con una tecnologia completamente differente dai cristalli liquidi e dai LED, e assomigliano molto di più alla carta per aspetto e resa cromatica. Poiché non emettono luce, consumano pochissima corrente elettrica (praticamente nessuna quando l'immagine mostrata resta fissa) e con una carica della batteria potrebbero funzionare per una settimana. Esistono già monitor con queste caratteristiche: sono quelli usati nei libri elettronici portatili come il Kindle di Amazon, che però è rigido e inflessibile. Una azienda svedese di design, a TAT, specializzata in metodi di interazione uomo-computer, ha realizzato un video su come potrebbe essere la nostra vita nel 2014, quando questi dispositivi potrebbero essere molto diffusi. È intrigante e ne consigliamo la visione ai nostri lettori: la si trova su YouTube.