I nani e i giganti
Cos'è il progresso nell'informatica? Tre cose: velocizzazione, integrazione e innovazione.
Meglio pochi passi da giganti o tanti, quasi continui passetti in avanti? L'informatica ci ha abituati a un miscuglio di forme di progresso, ma il 2007 si sta rivelando avaro di ciascun tipo.
I processori diventano continuamente più performanti e lo stesso accade, seppure meno frequentemente, con dischi rigidi, memorie e altri componenti. Così, se voi acquistate oggi un MacBook Pro vi trovate sostanzialmente il medesimo prodotto che avreste acquistato un anno prima ma con maggior velocità, spazio su disco e in memoria eccetera. La velocizzazione può anche avvenire in software: con Spotlight noi possiamo trovare un documento molto più in fretta che in passato, a parità di calcolatore usato.
Questi cambiamenti incrementali sono sempre piacevoli e raramente epocali. Diventano rivoluzionari solo quando rendono possibile una nuova realizzazione. Per esempio, una dettagliata cartografia d'Italia richiede circa mezzo GB di memoria: quando esistevano soltanto i CD, un navigatore satellitare doveva includere un lettore di CD con quel che ne consegue in termini di ingombro e alimentazione. Da quando mezzo GB sta su una scheda grande quanto un francobollo abbiamo i TomTom tascabili.
Noi prendiamo la velocizzazione per scontata: è per questo che irrita il ritardo dei Mac Pro a doppio quad-core, masterizzatori Blu Ray di serie, monitor piatti a LED e altre migliorie che ci aspettavamo per l'inizio del 2007. E invece abbiamo avuto l'annuncio dell'iPhone. Apple, datti una svegliata per cortesia.
Componenti elettronici e software prima esclusi da una offerta entrano a farne parte. In alcuni casi questo provoca la scomparsa di produttori indipendenti che hanno creato un mercato. Dashboard ha ucciso Konfabulator all'uscita di OS X 10.4 (peccato) e Time Machine uccide Retrospect all'uscita di Leopard 10.5 (buon viaggio sino all'inferno).
Apple è famosa per le sue integrazioni "senza cicatrici", che includono una nuova tecnologia in modo naturale e semplice ad usarsi. La casa di Bill Gates viene invece spesso accusata di innovare tardi e male: la prima accusa è naturalmente vera (un monopolista non ha alcun interessa a cambiare lo status quo) e la seconda è falsa. Quando Microsoft innova, tende invece impadronirsi della tecnologia inglobandola, cambiandola in modo che funzioni in modo diverso (e possibilmente migliore) con i propri prodotti.
È un vero peccato che Wall Street porti in palmo di mano quelle aziende che si muovono per aumentare i propri utili nei prossimi pochi mesi: questo porta le grandi aziende a spingere i miglioramenti minori come quelli che abbiamo appena visti e a rischiare il meno possibile nelle grandi innovazioni che potrebbero davvero migliorare la vita di tutti noi. Come quella volta più di dieci anni fa che General Motors realizzò la prima auto ibrida e la cassò, tanto il petrolio stava a dieci dollari al barile e l'effetto serra non era provato, e si mise a spingere le SUV ad alto consumo.
La più rara forma di progresso. Un esempio: Apple, per esempio, con QuickTime 1 introdusse per prima il video digitale su calcolatore. Talvolta non decolla: per esempio, ora che quasi tutti i Mac hanno una telecamera sono possibili i videogiochi che reagiscono ai nostri movimenti guardandoci, ma se ne è visto soltanto uno e neppure tanto divertente. Se l'innovazione decolla, talvolta viene pervertita agli interessi delle grandi aziende. Per esempio, iChat non fu la prima forma di telefonia digitale, ma certamente la prima utilizzabile, ed è un peccato che Apple l'abbia spinta così poco che sia stata completamente scavalcata da Skype. Beppe Grillo, giustamente, indicava Skype come campione dei consumatori contro l'arroganza delle compagnie telefoniche: niente canone, niente scatto alla risposta! Mondo cane, adesso ci offrono Skype Pro: cioè Skype con scatto alla risposta e canone. Anche stavolta hanno vinto i cattivi.
Originariamente pubblicato in data 30/05/2007