Qui si parrà la tua nobilitate
Tim Cook ha diciotto mesi di tempo per dimostrare di essere il degno erede di Steve Jobs, o condannare Apple a dieci anni di declino
Chi mi segue da un pezzetto mi ha già sentito parlare di Raymond Kurzweil. Costui è un inventore americano (in gioventù ha concepito e realizzato il primo sistema OCR e il primo sistema di sintesi vocale) che oggi lavora per Google. Nei suoi libri Kurzweil sostiene che il ritmo con cui l'umanità inventa nuove cose è affine alla legge di Moore, ovvero cresce in scala esponenziale e raddoppia ogni 18 mesi. È una tesi controversa, supportata da alcuni fatti, indubitabilmente interessante.
Chi segue Apple da un pezzetto ha già sentito esporre la tesi secondo la quale nel DNA della casa di Cupertino si trova un gene, fortemente impiantato da Steve Jobs, che fa sì che ingegneri e teste pensanti della mela morsicata prendano in considerazioni gli oggetti tecnologici prodotti altrove e inutilizzabili dalla gente comune e li trasformino attraverso un uso geniale del design industriale in prodotti di massa. Gli esempi più famosi: il microprocessore diventa il primo personal computer nel 1977 con Apple II; il personal computer diventa utilizzabile da un non tecnico con Mac nel 1984; la prima macchina fotografica digitale, la QuickTake del 1994: lo iPod del 2001; il primo smartphone, iPhone, nel 2007; il primo tablet, iPad, nel 2010.
Combinando i due pensieri mi vengono considerazioni intriganti.
Apple, stando ai "si dice", sarebbe al lavoro su una televisione intelligente, chiamiamola iTV. Se ci pensate bene, anche questa non è una idea del tutto originale, ma un tentativo di rendere utilizzabili prodotti che altri hanno concepito in una forma quasi inutilizzabile. Se fate una bella googolata e cercate le specifiche della TV Samsung ES8000 scoprirete che ha telecomando sensibile al tocco, microfono per ordini dati a voce, videocamera di bordo che percepisce quando sposto il braccio e muove un cursore in sincronia, poi percepisce quando chiudo la mano a pugno come un clic. Si accende dicendo "TV, ciao!"
Apple, se prestate fede alle voci di corridoio, sarebbe al lavoro su un orologio informatizzato da polso, chiamiamolo iWatch. Se viene lanciato sul mercato non sarà il primo del suo genere. Una ricerca guidata sul web vi dirà vita morte e miracoli del Pebble, Che ha uno schermo eInk sensibile al tocco, interagisce con gli smartphone via bluetooth, carica app.
Apple, si ipotizza, starebbe seguendo da vicino lo sviluppo dei Google Glass, quegli occhiali che duplicano l'elettronica di uno smartphone ma vengono controllati principalmente con la voce e proiettano le schermate direttamente sulla retina.
Steve Jobs, come Hari Seldon nei romanzi della Seconda Fondazione di Asimov, ha lasciato alla sua organizzazione un piano dettagliato; spiegando quali prodotti vanno realizzati negli anni successivi alla sua morte. Saperlo è commovente e rinfranca lo spirito mio così come quello di tutti gli utenti Apple, ne sono certo. Jobs ha anche lavorato, prima della scomparsa, sulla TV intelligente: lo disse lui stesso al biografo Walter Isaacson. Dubito però che il fondatore di Apple abbia potuto dedicare tempo allo smart watch o ai dispositivi indossabili come i Google Glasses, perché è mancato il tempo necessario perché qualcuno concepisse e realizzasse i primi esemplari (quasi inutilizzabili) di quelle categorie di prodotto.
La legge di Kurzweil dice che il ritmo di rilascio deve crescere e che Apple non può lanciare nuovi tipi di prodotto ogni sette anni come ha fatto agli inizi. La mappa stellare lasciata da Jobs non può comprendere prodotti concepiti dopo la sua scomparsa.
È su questo tema, secondo me, molto più che sul valore dell'azione in borsa o sui compensi agli amministratori o sul rapporto con Samsung, che si gioca la carriera di Tim Cook. Quali e quante nuove linee di prodotto introdurrà Apple nel prossimi diciotto mesi? Se vedremo iTV ma non iWatch, iGlasses e altre iNovità vorrà dire che Apple ha smesso di innovare in profondità e che, nel giro di dieci anni, tornerà ad essere una delle tante aziende che producono elettronica di consumo, com'era nel periodo in cui Steve Jobs ne aveva abbandonato il timone.
Originariamente pubblicato in data 12/05/2013