RAID
Recensione del dispositivo Stardom SohoRAID distribuito in Italia da SQP
Stardom SohoRAID
Distributore: SQP Italia, 0114054300
http://www.sqp.it/
Prezzo: 615 più IVA la versione con dischi da 120 GB
Dalla confezione escono il cavo d'alimentazione, il cavo di connessione, due chiavi che permettono di assicurare i dischi rigidi contro i furti, la garanzia e un po' di documentazione assolutamente inutile. Questo apparecchio esiste in tre versioni leggermente differenti, a seconda del tipo di interfaccia che vogliamo utilizzare per connetterlo al nostro calcolatore. In ordine di efficacia crescente sono USB2, FireWire 1 e FireWire 2. Inciso: sulla carta, un connettore USB2 promette maggiore velocità rispetto a un connettore FireWire 1 (480 Mbit/secondo contro 400), ma alla prova dei fatti, cronometro alla mano, si dimostra che la maggiore efficienza del protocollo FireWire (noto anche come i.Link o IEEE 1394a) comporta sempre un seppur lieve vantaggio a chi lo sceglie.
I due dischi rigidi gemelli sono alloggiati in una carrozzeria di alluminio con risguardi di plastica nera. Sul frontalino troviamo un display LCD a due righe, che ci informa sullo status del dispositivo. Subito sotto vediamo due leve che permettono di estrarre i dischi rigidi dall'alloggiamento, anche a macchina accesa, a meno che la relativa serratura non sia stata chiusa utilizzando le chiavi di cui dicevamo.
Quando colleghiamo il RAID al nostro Macintosh, esso viene immediatamente montato sulla scrivania, senza bisogno di riavviare. Il dispositivo viene consegnato con i dischi rigidi formattati per PC, ma una rapida visita a Utilità Disco rimedia al problema in pochi secondi e il RAID è pronto per l'utilizzo sotto Mac OS (9 o X o entrambi, indifferentemente).
Dentro alla carrozzeria del RAID vengono stoccati due dischi rigidi identici, ma Macintosh sarà convinto di averne uno solo a disposizione. L'hardware del dispositivo è fatto in modo da registrare ogni singola modifica che noi apportiamo a quel volume virtuale su entrambi i dischi, in modo che esistano due copie fisiche di ciascuno dei nostri documenti più preziosi. Se uno dei due dischi rigidi gemelli si guasta, il nostro Macintosh non se ne accorge affatto e continua a lavorare bene come sempre, ma dall'altoparlante incorporato nel RAID esce un beep...beep... costante e insistente. A questo punto noi dovremo estrarre il disco danneggiato (quale? Facile: ce lo dice il display incorporato) e inserire al suo posto un disco rigido vergine, fresco d'acquisto e di dimensioni almeno pari a quello originale. Non c'è affatto bisogno che sia identico. A questo punto, senza che sia necessario da parte nostra alcun input, il RAID comincerà a duplicare tutti i dati del disco originale superstite sul disco appena inserito; il segnalatore acustico smetterà di infastidirci e la funzionalità perfetta del sistema sarà ripristinata.
Il distributore SQP fornisce questo apparecchio con una coppia di dischi da 80, 120 oppure 160 GB, a scelte dell'acquirente; quando, in futuro, saranno disponibili sul mercato dischi IDE dalla capienza superiore sarà possibile utilizzare anche questi; la massima portata garantita è di 500 GB.
Durante le nostre prove abbiamo trasferito tutto il contenuto del disco rigido incorporato di un iMac sul sistema RAID, utilizzando il programma Carbon Copy Cloner che abbiamo scaricato da Internet. Lo iMac è stato immediatamente in grado di avviarsi dal RAID, semplicemente selezionandolo dalle Preferenze di sistema - Disco d'avvio. Si tratta quindi di un apparecchio dall'uso semplicissimo e immediato, che non richiede alcuna abilità per venire messo all'opera e che consigliamo non solo a chi ha un calcolatore centrale in azienda, usato per fornire servizi e informazioni a tutti gli altri, ma anche a chi memorizza sulla propria macchina personale dati preziosi e sarebbe svantaggiato da un improvviso guasto al disco principale. Senza poi parlare di quelli che, pur facendo copie di riserva quotidiane dei loro lavori, non potrebbero permettersi un disservizio di alcuni giorni se il disco principale venisse improvvisamente a mancare, costringendoli ad aspettare il pezzo di ricambio e al ripristino della configurazione.
Originariamente pubblicato in data 27/02/2005