Originariamente pubblicato in data 11/02/2009
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Recensione FileMaker Pro 7.0
Recensione FileMaker Pro 7.0
Non è una nuova versione, è una rivoluzione. FileMaker Pro, uno dei programmi più amati della storia di Macintosh, si rinnova completamente con la nuova versione 7.0.
Prezzo: € 349 più IVA (standard) o € 599 (developer)FileMaker Pro, uno dei programmi più amati della storia di Macintosh, si rinnova completamente con la nuova versione 7.0. Eliminati alla radice praticamente tutti i limiti che caratterizzavano la versione precedente del programma — semplicissima ad utilizzarsi ma limitata nelle prestazioni — la FileMaker (azienda posseduta al 100% da Apple) sembra, alle nostre primissime prove, avere realizzato un piccolo capolavoro. La riscrittura radicale del programma consente all'utente la creazione di basi dati ben più popolose e complesse che in passato. In un singolo documento FileMaker ora ci è possibile accomodare tabelle (ovvero raccolte di informazioni omogenee) multiple. Le tabelle si possono relazionare tra loro non soltanto per uguaglianza, come avveniva in passato (per esempio, collegando ogni calciatore di una tabella alla sola squadra di calcio dove milita, listata in una seconda tabella) ma anche per altri criteri (per esempio, collegando ogni bambino di una tabella a tutti i giocattoli che può acquistare con i soldi che ha a disposizione: in questo caso la relazione sarà "prezzo <= paghetta"). Le relazioni ammettono anche eccezioni e si possono tracciare tra una tabella e se stessa: per esempio, possiamo creare una tabella di contatti e fare in modo che sotto alla scheda anagrafica di ogni persona appaia un elenco di tutti quelli con il medesimo cognome... tranne se stesso! Le relazioni ora appaiono illustrate graficamente a video (si veda la schermata) e si possono tracciare con un semplice clic del mouse. Rivoluzionata la gestione dei testi, rimuovendo la limitazione sulla lunghezza e introducendo il sistema Unicode che consente l'uso di più alfabeti nel medesimo brano di testo. Diventa finalmente possibile aprire più finestre sulla medesima tabella (magari una ne mostrerà la struttura, l'altra ci permetterà di fare ricerche e una terza mostrerà l'anteprima dei risultati, come si vede nella nostra schermata sullo sfondo).
Le basi dati FileMaker possono venire condivise tra più collaboratori in contemporanea: con la versione 7 il responsabile può intervenire sulla struttura e fare modifiche al sistema mentre gli altri continuano a lavorare; e tutte le modifiche possono venire annullate con un semplice Mela-Z, persino la eliminazione di campi multipli e di tutti i dati ivi ospitati all'interno del database. Innovazione piccola ma gradita: quando creiamo una base dati, una tabella, una formula calcolata o un campo possiamo aggiungere un commento, un promemoria, una nota per il futuro.
Potenziata anche la capacità di pubblicare le informazioni della base dati sulla rete interna usando il protocollo http, il che permette a un singolo Mac dotato di FileMaker di servire qualche decina di colleghi che utilizzeranno un semplice (e gratuito) browser. Il servizio, infatti, ora passa attraverso il potente sistema Apache di cui è dotato Mac OS X e può venire delegato a un secondo Mac, dividendo così il carico di lavoro su più macchine.
Il pacchetto base dovrebbe essere nei negozi quando questo numero di Macworld Italia arriva in edicola, insieme con la più complessa (e costosa) variante Developer; mentre sono attese per fine giugno le varianti Server e Advanced Server (precedentemente commercializzata come "Unlimited").
Il programma gira solo sotto Mac OS X (specularmente, FileMaker Pro 7 per Windows è certificato solo per Win 2000 e XP).
Ci sono al mondo tre categorie di persone. Quelli che non sanno dell'esistenza dei motore di base dati e quindi usano Excel per fare tabelle anche enormi. Quelli che sanno tutto di base dati e scrivono istruzioni a linea di comando usando il linguaggio SQL. E quelli che amano FileMaker Pro.
Il più grosso problema di questa nuova versione consiste nel far capire agli appassionati di sempre che sotto al cofano si nascondono grosse novità; a guardarlo, infatti, sembra il solito buon vecchio FileMaker. La prima differenza: in un unico documento FP7 è ora possibile stipare più tabelle, e per ogni documento aprire più finestre. Mai più avremo intere cartelle zeppe di documenti FP5 e soluzioni che vanno in crisi se a uno di quei file viene cambiato il nome. (I dati e il formato di presentazione dei dati però restano indissolubilmente congiunti anche in questa versione come nelle precedenti: una limitazione pesante per alcuni tipi di applicazione).
Dovendo cambiare il formato interno dei file per realizzare questo cambiamento, gli ingegneri di FileMaker ne hanno approfittato per aggiungere altre novità: una base dati può eccedere i 2 GB di dimensione, un campo contenitore può venire usato per stipare anche documenti Word o Excel o di qualsiasi altro tipo. Lo stile dei testi si conserva quando cambiamo le parole e si può modificare con le formule o gli script; la lunghezza può superare i 65.000 caratteri; è possibile combinare più alfabeti (ma sempre e soltanto usando i font TrueType. gli altri non risultano leggibili). Rivoluzionata la gestione della sicurezza: all'utente di una soluzione FileMaker possiamo concedere il diritto di modificare una certa tabella, leggerne soltanto un'altra, scrivere alcuni campi senza affatto toccarne altri in una terza, fare ricerche su una quarta esclusivamente via browser web. Il programmatore che usa FileMaker può creare script che accedono a tutti i campi anche quando vengono eseguiti da un utente limitato, se lo desidera, e finalmente gli script funzionano bene anche quando vengono invocati attraverso una pagina web; non tutte le funzionalità sono supportate, ma la maggior parte sì, e quelle indisponibili sono evidenziate a video. L'esecuzione passo-passo di uno script è esclusivamente disponibile a chi acquista la più costosa versione "Developer", così come la creazione di soluzioni indipendenti che non richiedono il possesso di una copia di FileMaker Pro per venire avviate. La funzionalità di creazione della soluzione è ora incorporata nella stessa applicazione FMP Developer, mentre è sempre necessario usare un Mac per produrre la versione compatibile Mac e un PC per la versione Windows. Il CD che troviamo nella confezione, comunque, contiene il programma per entrambe le piattaforme.
In FileMaker Pro 6 non era ben chiaro il momento in cui una modifica alla base dati veniva registrato su disco. Nella versione 7 qualsiasi modifica può venire annullata, persino la rimozione di un campo (una colonna della tabella) in un sistema con decine di migliaia di righe. La validazione del contenuto di un campo, per esempio attraverso una formula, ora può venire richiesta anche quando il campo viene modificato da un AppleScript o una connessione ODBC; inoltre (alleluja) avviene quando l'intero record è stato compilato e non semplicemente quando selezioniamo un altro campo. Ci sono decine di altre migliorie minori, alcune delle quali possono rendere complessa la migrazione di una base dati esistente in FMP6 verso la versione 7.